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giovedì 28 dicembre 2017
Glossario trilingue del nido artificiale
Tecnologie del nido artificiale
Come abbiamo visto nei precedenti post, esistono
diversi modelli di nidi artificiale
e dietro ad ognuno può o meno nascondersi una tecnologia più specifica. In linea
di massima possiamo sicuramente trovare l’artigianato
dietro ad ogni singolo oggetto e a seconda dei materiali può esserci l’intervento
in prima battuta del falegname, piuttosto che del fabbro o del muratore. Volendo
spostarsi su qualcosa di più articolato come le colombare, troviamo l’architettura come scienza dominante, che fa valere i suoi principi nelle sue tipiche
torri in pietra.
Colombara |
venerdì 22 dicembre 2017
Rischi del nido artificiale
Costruire nidi artificiali non comporta alcun rischio
particolare, poiché è un oggetto la cui realizzazione è piuttosto semplice e poco articolata. Sicuramente ci sono
accortezze che possono rendere la casetta nido più o meno efficiente come per
esempio la collocazione, la manutenzione e la pulizia,
fattori che potrebbero rendere potenzialmente inutilizzabile l’oggetto o che
potrebbero renderne difficoltoso l’utilizzo da parte dei diversi uccelli. Infatti
le cassette nido devono essere collocate con un certo anticipo rispetto
alla stagione di cova, come, ad esempio, in autunno o inverno, e comunque non
oltre la fine di febbraio. Il posizionamento deve evitare l'esposizione
eccessiva e garantire riparo da forti venti. Questi e un’altra serie di
osservazioni visibili qui potrebbero permettere di ridurre i rischi e i
pericoli agli uccelli che trovano rifugio nelle nostre casette.
Simboli del nido artificiale
Non ci sono simboli direttamente collegabili al nido
artificiale, ma più che opportuno è citare la LIPU, un’associazione con lo
scopo principale di contrastare l'eliminazione degli uccelli, ma anche la conservazione
della natura in Italia e la tutela della biodiversità. Tra le diversi funzioni
troviamo anche la costruzione di mangiatoie e nidi per uccelli selvatici
fondamentali soprattutto laddove è difficilmente realizzabile quello naturale.
La Lipu è il partner italiano di BirdLife International, la più grande
federazione mondiale di associazioni per la conservazione degli uccelli e della
biodiversità.
mercoledì 20 dicembre 2017
Specifiche del nido artificiale
Ho
deciso di riportare le
bat-box che si distinguono dalle classiche
casette nido sia per le caratteristiche con cui sono realizzate, sia per la
funzione che sono chiamate ad assolvere. Queste sono infatti destinate ad
ospitare i pipistrelli che, essendo mammiferi,
non conoscono nidificazione e cova: le cassette a loro dedicate servono a
garantire rifugio nelle ore in cui non sono a caccia di insetti e possono
pertanto essere occupate durante tutto l'anno anziché in specifiche stagioni. Dal punto di vista costruttivo sono dotate di
aperture solitamente molto più piccole.
Al seguente link alcune specifiche: https://it.wikipedia.org/wiki/Nido_artificiale#Bat-box
Grafici del nido artificiale
Non sono molti i grafici riguardanti i nidi artificiali. Quello più
interessante credo sia quello rilasciato in un articolo scientifico da un interessante
sito, Science Direct . Qui viene
spiegata una ricerca sperimentale condotta con nidi artificiali ben
utilizzati e studiati in un decennio. I Procellariformi, un ordine di uccelli marini, ritornano
da viaggi migratori di migliaia di chilometri per riprodursi nella stessa tana
anno dopo anno. Durante la stagione riproduttiva, fanno
affidamento sul loro senso dell'olfatto per localizzare il loro nido durante la
notte, ma i meccanismi coinvolti dopo diversi mesi in mare sono quasi sconosciuti.
Per capire se il senso dell'olfatto è coinvolto è
stato condotto questo test con i nidi a cassetta. Come è chiaramente
deducibile dal grafico in figura è stato osservato che quasi tutti gli
individui si sono annidati nel bat-box situato nella stessa posizione dell'anno
precedente, indipendentemente dal fatto che il bat-box fosse quello che avevano
precedentemente occupato o un altro.
Grafico che mostra la probabilità annua che gli animali si annidino
in nestboxes collocati nella medesima posizione
dell'anno precedente
|
giovedì 30 novembre 2017
Statistiche del nido artificiale
Le statistiche non sono oggetto di
particolare studio, forse per la limitata applicazione e conseguente segnalazione.
https://it.wikipedia.org/wiki/Nido_artificiale
Ciò che mi sembra interessante è invece
riportare i progetti di studio e sensibilizzazione per l’adozione su larga
scala di nidi a cassetta per il controllo del sistema di proliferazione delle
zanzare. Maggiori informazioni sono visibile alla pagina di Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Nido_artificiale
Numeri del nido artificiale
I numeri e le proporzioni non sono una
regola ferrea a cui bisogna attenersi per una corretta costruzione del nido
artificiale. Esistono però consigli e suggerimenti sulle dimensioni per la
realizzazione del nido a cassetta che consentono una maggiore praticità
all’artigiano che si occupa della fabbricazione e all’animale che verrà
ospitato. I dettagli sono illustrati al link seguente:
Nido artificiale nei fumetti
Non esistono particolari fumetti con
tema centrale gli uccelli e i nidi artificiali. L’unico riferimento lo voglio
fare ad Angry Birds Comics, una collezione di fumetti ispirata all’omonimo
videogioco nato nel 2009. Il contesto e l’ambientazioni sono
surreali, come anche la rappresentazione degli stessi uccelli. Le tracce di
nidi non sono direttamente riconducibili all’ingegno umano (di cui non troviamo
traccia) ma neanche alla pura natura. Per questo credo sia opportuno riconoscere
queste nidi come artificiali, in quanto modifica e alterazione del contesto
naturale.
Di seguito riporto un’immagine del fumetto.
Di seguito riporto un’immagine del fumetto.
Pagina del fumetto Angry Birds Comics |
Nido artificiale nel cinema
Con la mancanza di materiale che potesse
documentare il nido artificiale, l’oggetto concreto, il manufatto, ho deciso di
riportare un significativo e interessante parallelismo di originale
interpretazione: “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, un film del 1975 con Jack
Nicholson protagonista, ispirato all’omonimo romanzo di Ken Kesey. Un titolo
altamente simbolico, ma limitato nella sua traduzione italiana. Infatti il
termine “cuckoo” indica propriamente il cuculo, ma in senso traslato significa
anche pazzo, quindi il significato originale del titolo potrebbe anche essere
“qualcuno diventò pazzo”, alludendo al fatto che alcuni lo diventino a causa
dei metodi sadici adottati all’interno del manicomio.
scena film --------> https://www.youtube.com/watch?v=Zrf93IbGeJ8
Alcuni video:
soundtrack ---------> https://www.youtube.com/watch?v=uWsz5xMJF6k
scena film --------> https://www.youtube.com/watch?v=Zrf93IbGeJ8
giovedì 16 novembre 2017
Nido artificiale nella musica
La canzone che voglio riportare è di
Dolly Rebecca Parton, una cantautrice, musicista e attrice statunitense.
https://www.azlyrics.com/lyrics/dollyparton/thegreatestdaysofall.html
Di seguito inserisco l’audio e il lyrics.
https://www.azlyrics.com/lyrics/dollyparton/thegreatestdaysofall.html
Nido artificiale nella letteratura
Di
seguito riporto la pubblicazione di Tony Soper con “La gabbia senza sbarre. Come diventare amici degli uccelli selvatici”
del 1966. Il libro è dedicato al rapporto
con gli animali selvatici (soprattutto uccelli e pipistrelli, ma
anche piccoli mammiferi terricoli come il riccio), e
sui modi di aiutarli, proteggerli e osservarli lasciandoli in libertà, offrendo
loro ricovero e nutrimento attraverso mangiatoie, tane e nidi artificiali e bat-box da
realizzare e collocare nel giardino o sul balcone di casa.
Copertina del libro di Tony Soper |
lunedì 13 novembre 2017
Narrazioni del nido artificiale
Il
nido artificiale è al centro di diverse trattazioni,
scientifiche e non.
Tony Soper, il cofondatore della Natural History Unit della BBC, ha scritto The Bird Table Book del 1966.
Agli stessi argomenti è dedicata la guida Come nutrire gli uccelli selvatici intorno a voi e proteggerli dalle intemperie, uscito per Zanichelli nel 1996.
Innumerevoli i manuali dedicati alla costruzione dei nidi artificiali e alle sue molteplici forme.
Oppure ancora pubblicazioni come quella rilasciata dall’università del Nebraska: http://extensionpublications.unl.edu/assets/pdf/g2002.pdf
Tony Soper, il cofondatore della Natural History Unit della BBC, ha scritto The Bird Table Book del 1966.
Agli stessi argomenti è dedicata la guida Come nutrire gli uccelli selvatici intorno a voi e proteggerli dalle intemperie, uscito per Zanichelli nel 1996.
Innumerevoli i manuali dedicati alla costruzione dei nidi artificiali e alle sue molteplici forme.
Oppure ancora pubblicazioni come quella rilasciata dall’università del Nebraska: http://extensionpublications.unl.edu/assets/pdf/g2002.pdf
Funzioni sostitutive del nido artificiale
Le
finalità sottese alla predisposizione di siti artificiali di nidificazione sono
principalmente due: ecologiche e naturalistiche.
Tra gli scopi dei nidi artificiali vi può essere quello di sopperire alla penuria di occasioni naturali di nidificazione, particolarmente sentita in contesti urbani, ma sensibile anche in spazi aperti e campagne, a causa di fenomeni di erosione della naturalità degli habitat. In alcuni casi, si osserva che i nidi artificiali sono frequentati da uccelli, piccoli mammiferi, o rettili, come posatoio o riparo, soprattutto nei periodi più freddi.
La collocazione di nidi artificiali offre anche la possibilità di dare soddisfazione al desiderio di contatto diretto con la vita selvatica, superando le difficoltà nascenti dal comportamento elusivo dei volatili: la nidificazione in cassette permette l'osservazione ravvicinata degli uccelli, provvedendo o contribuendo alla loro nutrizione, in maniera non invasiva, senza necessità di ricorrere alle pratiche tradizionali dell'ornitofilia, che prevedono l'ingabbiamento e l'allevamento in cattività. A fini osservativi o di studio, può essere installata all'interno un'apparecchiatura di videoripresa che consente il monitoraggio della situazione. Allo scopo, esistono anche webcam wireless.
Oltre allo scopo naturalistico, la collocazione di nidi artificiali può servire per beneficiare dell'utilità legata alla presenza di alcuni uccelli: la frequentazione da parte di esemplari di specie insettivore (non necessariamente uccelli, com'è il caso dei pipistrelli) può essere vantaggiosa in campo agricolo, come mezzo di lotta biologica; allo stesso modo, incentivare e incrementare, con nidi artificiali, la presenza di rapaci, favorisce la lotta ai roditori; gli stessi effetti possono essere utili anche in contesti cittadini, come mezzo di lotta contro moscerini, zanzare, roditori e piccioni. In alcune città, ad esempio, è incentivata la nidificazione dei rapaci non solo per il contenimento della proliferazione dei piccioni, ma anche per ostacolarne gli assembramenti su edifici e monumenti.
Altre informazioni sono rimandate al link: https://it.wikipedia.org/wiki/Nido_artificiale
Tra gli scopi dei nidi artificiali vi può essere quello di sopperire alla penuria di occasioni naturali di nidificazione, particolarmente sentita in contesti urbani, ma sensibile anche in spazi aperti e campagne, a causa di fenomeni di erosione della naturalità degli habitat. In alcuni casi, si osserva che i nidi artificiali sono frequentati da uccelli, piccoli mammiferi, o rettili, come posatoio o riparo, soprattutto nei periodi più freddi.
La collocazione di nidi artificiali offre anche la possibilità di dare soddisfazione al desiderio di contatto diretto con la vita selvatica, superando le difficoltà nascenti dal comportamento elusivo dei volatili: la nidificazione in cassette permette l'osservazione ravvicinata degli uccelli, provvedendo o contribuendo alla loro nutrizione, in maniera non invasiva, senza necessità di ricorrere alle pratiche tradizionali dell'ornitofilia, che prevedono l'ingabbiamento e l'allevamento in cattività. A fini osservativi o di studio, può essere installata all'interno un'apparecchiatura di videoripresa che consente il monitoraggio della situazione. Allo scopo, esistono anche webcam wireless.
Oltre allo scopo naturalistico, la collocazione di nidi artificiali può servire per beneficiare dell'utilità legata alla presenza di alcuni uccelli: la frequentazione da parte di esemplari di specie insettivore (non necessariamente uccelli, com'è il caso dei pipistrelli) può essere vantaggiosa in campo agricolo, come mezzo di lotta biologica; allo stesso modo, incentivare e incrementare, con nidi artificiali, la presenza di rapaci, favorisce la lotta ai roditori; gli stessi effetti possono essere utili anche in contesti cittadini, come mezzo di lotta contro moscerini, zanzare, roditori e piccioni. In alcune città, ad esempio, è incentivata la nidificazione dei rapaci non solo per il contenimento della proliferazione dei piccioni, ma anche per ostacolarne gli assembramenti su edifici e monumenti.
Altre informazioni sono rimandate al link: https://it.wikipedia.org/wiki/Nido_artificiale
domenica 12 novembre 2017
Forme sostitutive del nido artificiale
Se il classico nido di uccello è
nell'idea di ciascuno di noi, la coppa di rametti o pagliuzze posata alla
biforcazione di un ramo, in realtà il mondo alato presenta una varia tipologia
di nidi in relazione alle specie considerate. Nel tentativo principale di
costruire nidi sicuri dai predatori e riparati dalle intemperie, alcuni uccelli
hanno adottato la strategia del nidificare in cavità. Ad esempio i picchi le
scavano attivamente nei tronchi; altri come il Martin pescatore, i gruccioni o
i topini negli argini sabbiosi e ciottolosi. Molte specie, soprattutto di piccole dimensioni, sfruttano invece cavità
naturali: crepe e buchi nei tronchi vecchi, nidi abbandonati di picchi,
cortecce distaccate, fessure di rocce, eccetera. Il taglio dei boschi per
ricavarne legname elimina gli alberi adulti che sono quelli che offrono più
facilmente cavità per queste nidificazioni. In città invece gli alberi sono
piantati e curati dai giardinieri, e per altri motivi dunque le cavità sono
ancora più rare. In questi ambienti la densità nidificante di molti uccelli è
proprio limitata dalla carenza di cavità idonee e disponibili. In questo
contesto nasce proprio la necessità di creare strutture artificiali che offrano
soprattutto ospitalità e protezione agli uccelli nella delicata fase della
nidificazione. Molte esperienze hanno dimostrato
come, apponendo nidi artificiali in boschi giovani o ambienti urbani, la
presenza nidificante di molte specie aumenti sensibilmente.
Materiali sostitutivi del nido artificiale
Elementi del nido artificiale
Il nido artificiale è anche detto nido a cassetta, dall'aspetto
esteriore di alcune realizzazioni tipiche. Esso può essere realizzato in forme e materiali
diversi. Tra questi ultimi spicca il legno, che si presta particolarmente per
la facile ed economica disponibilità, per la versatilità, e per la facilità con
cui può essere tagliato o assemblato e per le ottime qualità di isolamento
termico. Una forma tipica è quella cubico/parallelepipeda,
chiusa o aperta, a seconda degli uccelli che è destinata a ospitare. Le componenti fondamentali sono la schiena, la facciata, i fianchi, la base (detta anche pavimento), il tetto, la pensilina paragocce e le viti,
fondamentali per l’assemblaggio degli elementi. Una visione più approfondita condita di illustrazione è rimandata al link.
sabato 4 novembre 2017
Articolo di giornale
Ansa.it riporta la notizia: nidi artificiali destinati a garantire la sopravvivenza dei pulcini di Thalassarche cauta.
Per proseguire la lettura dell'articolo, cliccare quimercoledì 25 ottobre 2017
Definizione e traduzione in più lingue
Il nido artificiale è un manufatto che offre ospitalità e protezione agli uccelli nella fase della nidificazione. Diverse sono le tipologie e le dimensioni, che dipendono dalla specie animale che i nidi saranno destinati a ospitare.
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